<center>Vincenzo Miranda</center>

Rappresentante italiano dell'Art Nouveau è Vincenzo Miranda, orafo e argentiere napoletano, la cui ditta si presenta a Parigi all'Esposizione universale del 1900 con una fibbia d'oro decorata a smalto con motivi floreali.

Per saperne di più: http://www.borgorefici.eu/l800-napoleone-i-borbone-i-savoia.html

Nel 1891, Il Miranda presenta alcune sue opere in oro 18 carati smaltato, presso il Reale Istituto d'Incoraggiamento di Napoli. Dagli "Atti" pubblicati da questo ente, emerge un notevole apprezzamento della Commissione per l'opera della ditta di Vincenzo Miranda, sia dal punto di vista tecnico (soprattutto la difficoltà di applicare lo smalto su oro 18 carati senza difettosità), sia dal punto di vista artistico. Proponiamo qui di seguito un estratto dagli "Atti".

La Commissione C. Cigliano L. Palmieri. C. BouBèB, relatore RAPPORTO sui lavori di giojelleria presentati dall’ artista Vincenzo Miranda.

Il signor Vincenzo Miranda giojelliere di Napoli, ha presentato al nostro Istituto varii suoi pregevoli lavori in gioielleria di squisita fattura e di delicato gusto artistico.

Fra i lavori tutti pregevoli, quelli che hanno a preferenza richiamato la nostra attenzione sono quelli a smalto, la cui fattura specialmente per il grado di perfezionamento ottenuto, non potrebbe essere considerata come una manifattura napoletana, sibbene come il prodotto delle migliori fabbriche francesi, tenuto conto di quanto si opera attualmente da noi.

Uno smalto su foglie d'oro riproduce una viola del pensiero. La insensibile gradazione di colorito, il riflesso del giallo dorato sul violetto, il contrasto del vellutato, e dello specchiante producono l'effetto reclamato in arte, cioè la maggiore approssimazione al vero, e per l'esecuzione che è stata accuratissima, e rispondente a tutte l'esigenze dell'arte.

Dicasi lo stesso per una Libellula, anch'essa smaltata, il cui smalto, tenendo conto della insensibile per quanto necessaria variet" di colorito verde striato di giallo, e di nero, " stato apposto con abilità" non comune, superando in questo lavoro immense difficoltà" d'arte.

Abbiamo potuto notare: che il signor Miranda, pur non essendo Egli il fabbricante degli smalti adoperati, non potrebbe esserlo con suo vantaggio, ora che la fabbricazione degli smalti specialmenle in Francia, " oggetto di una grossa speculazione industriale, da una sua relazione che fa all’stituto, mostra di comprendere perfettamente le varie, composizioni degli smalti. Ma a parte tale considerazione, il Miranda per gli smalti presentati non ha potuto fare uso di quelli, tal quali si commerciano, a determinati tipi di colori, poichè sia per la viola, che per la Libellula ha dovuto con temperate miscele di smalti primitivi, ottenere colori più complessi, e le varie gradazioni di questi, sullo stesso pezzo smaltato in continuità. Ciò mostra che il Miranda usa bene, e con discernimento della cosi detta Tavolozza per gli smalti. Scopo che si ottiene dopo lungo assiduo ed intelligente lavoro, ed a cui non si arriva mai con le semplici competenze teoriche.

Un'altra difficoltà che ha voluto superare il Miranda è stata quella di mettersi nelle più difficili condizioni d'arte fissando lo smalto su dell' oro di 18 carati.

E se si pone mente che l'applicazione degli smalti allora può ritenersi ben eseguita, quando lo smalto risulti eguale omogeneo, resistente, opaco, o trasparente a volontà.

Se si pone mente che gli smalti possono variare negli effetti per la qualità dell'oro impiegato, per lo spessore del pezzo smaltato, e che ve ne sono diversi come quelli usati dal Miranda che sono variabilissimi nei toni di colori, a seconda delle temperature subite, ed in relazione anche della durata del grado di temperatura, si può bene apprezzare le difficoltà che in arte si debbono superare per ottenere un risultato perfetto come quello ottenuto dal Miranda.

Per non citare che il solo smalto violetto trasparente, si consideri che questo smalto dal violetto può divenire rosso aranciato, e subire tante gradazioni differenti di questa tinta, fino a divenire lilla, e rendersi opaco, per passare al colore bruno, ciò che è una completa snaturazione del primitivo colore.

Abbiamo con ciò voluto rilevare una minima parte delle difficoltà che s' incontrano nell'applicazione degli smalti perché l' Istituto voglia apprezzare al suo giusto valore la capacità dimostrata dal Miranda, nell'arte di applicare gli smalti, e se oltre questo, considera il fine gusto artistico con cui ha elaborato gli oggetti che ci ha presentato, la perfetta imitazione degli oggetti al naturale; che l'applicazione degli smalti fini, è stata finora un monopolio forestiero, voglia non dissentire dalla nostra proposta, che è quella di volere incoraggiare questo valoroso artefice, concedendogli la medaglia di argento del grande conio.