9. Approfondimento: I Precursori del Novecento in Italia

Nel Novecento, in Italia sono le scuole d'arte che introducono i giovani alla smaltatura e alla lavorazione artistica dei metalli. Grazie ad alcuni ottimi insegnanti che trasmettono oltre alla indispensasbile tecnica anche la passione artistica, alcuni allievi sono tanto bravi da diventare insegnanti subito dopo il diploma.  Altri formeranno alcuni “laboratori / studi" che  faranno la storia del '900: 

Quando gli artisti di talento formano le scuole, queste scuole poi formeranno artisti di talento.

Elenco quelli rintracciati, con difficoltà e col rammarico che alcuni rischiano di essere dimenticati.

Il primo è Giuseppe Guidi (1881-1931) pittore e incisore, diventa famoso come smaltatore del D'Annunzio. Opera a Milano; usa due tecniche particolari, la prima "taglio molle", cioè un incavo intorno alle figure per delimitarne il disegno, creando così un effetto rilievo che si confonde col Cloisonné o Champlevé. Il secondo stile è uno smalto dipinto con metodo derivato dalle sue conoscenze di incisore.

Luigi Martinotti, (Torino 1890-Milano 1962) fu smaltista, vetrinista e pittore a Milano durante e oltre gli anni di attività del Guidi, con cui forse incrociò la strada e di cui adottò la tecnica del "taglio molle". Le opere di Martinotti sono a tematica soprattutto religiosa e adottano uno stile radicato nel passato, in controtendenza con le nuove mode europee. Uno stile simile lo si trova in Ettore Paganini, anch'egli di Milano e 32 anni più giovane, che fu probabilmente suo allievo.

Giuseppe Maretto, (1908 - 1984) Scultore, realizza busti in bronzo di personaggi famosi nella prima metà del 900. Anche lui operò a Milano e potrebbe aver lavorato col Guidi, visto che usano tecniche molto simili: il "taglio molle", cioè un incavo attorno alle figure, che però lui stesso definiva "Champlevé". Nel 1959 stampa dei libricini con descrizioni in 5 lingue europee. Le numerose foto a colori di alcune sue opere  (taglio molle) appaiono come sgraffiti intorno alle figure, altre son in campo pieno.

Ettore Paganini (1922-1986) è stato un abile smaltatore e cesellatore attivo a Milano nel secolo scorso, noto soprattutto per la realizzazione di suppellettili sacre (pissidi, calici, pale d'altare, tabernacoli, vie crucis ecc.) attualmente ospitate in diverse chiese milanesi. Fu probabilmente allievo del Martinotti.

Mario Marè (1921-1993) fiorentino di nascita e milanese di adozione a 8 anni. Artista poliedrico, sarà smaltatore, ma anche pittore, poeta e scrittore. Realizzerà nel 1981 il "Manuale: Lo smalto a fuoco sui metalli", a tutt'oggi l'unico libro fatto da un italiano, preciso e completo di ogni aspetto.

Ernesto Treccani (1920 - 2009), figlio del celebre enciclopedista, di cui rammentiamo i motivi iconografici ispirati a Cesare Pavese (La luna e i falò).

Eugenio Pieraccini (1922 - 1980), toscano di Viareggio, pittore e smaltatore, caratteristici siono i suoi preti e monache, sposi e donne nude.

Giuseppe Calonaci, nato a Poggibonsi (SI) nel 1931, scultore e artista completo, sarà anche ottino smaltatore. nel 1955 è ideatore di S.I.V.A. fabbrica di smalti d'arte su acciaio, dove operarono su invito numerosi artisti (Silvano Bozzolini, Pierachille Cuniberti, Gualtiero Nativi, Marta Pieraccini Bozzolini, Concetto Pozzati). Nel 1958, esegue un grande pannello in acciaio, m 7x2, "Torre blu". Nel 1990, in occasione di una mostra a Hot Springs, viene nominato cittadino onorario della città e ambasciatore dell'Arkansas da Bill Clinton.

La Comunità Artistica, nata a Torino nel 1952 per volontà dell'artista Idro Colombi, che ha formato artisti dello smalto come Miranda Bestazzi, Marisa Micca e i quattro esponenti del futuro Studio Del Campo.

Lo Studio Del Campo a Torino (1956-1998), un nome comune con cui firmeranno le loro opere gli artigiani-artisti Virgilio Bari, Lidya Lanfranconi, Bianca Tuninetto ed Euclide Chiambretti (2012), . Collaboreranno con la galleria Sestante di Milano. Caratteristica delle loro opere l'estrema precisione delle finiture e l'uso della foglia d'argento sotto gli smalti come pure la ricerca di nuovi disegni e nuove forme. Sempre in grado di disegnarsi le loro opere, accettarono di lavorare solo per prestigiosi designer quali Gio Ponti e l'architetto Toni Cordero ed Ettore Sottsas. Virgilio Bari è anche discreto pittore e scultore.

Euby. Firma usata dai coniugi Euclide Chiambretti e Bianca Tuninetto dopo lo scioglimento di Studio Del Campo, dalla fine del Novecento fino ai primi del 2000.

La Galleria Vigna Nuova dei tre fratelli Danilo, Sergio e Valeria Santi, uno studio di artigianato e design operativo a Firenze dal 1945 fino al 1966, quando fu distrutto da un'alluvione e mai più ricostruito.

LO SMALTO ARTISTICO NEL TRIVENETO

Pur non costituendosi in un’unica scuola, il Triveneto ha dato i natali a numerose realtà in cui lo smalto a gran fuoco è stato un vero e proprio protagonista.

LA SCUOLA DI PAOLO DE POLI A PADOVA

Paolo De Poli (1905-1996) , considerato dal designer e architetto Gio Ponti come tra i pochissimi veri cultori della smaltatura. A Padova studia disegno e sbalzo su metallo alla scuola d'arte "Pietro Selvatico". Dallo Studio Trentin di Verona apprende la pittura su Olio. Nel tempo subisce il fascino dello smalto e negli anni 30 inizia la produzione di pezzi raffinati. In seguito con la collaborazione di Gio Ponti realizzerà numerosi pannelli decorativi, destinati agli interni di transatlantici o edifici pubblici come pure presso privati, in Italia e all'estero. Esporrà molte opere anche in USA e nel mondo, diventando molto famoso.

Giuliana Maraschin (GM Lerino - Vicenza) abile smaltatrice che potrebbe aver lavorato per De Poli. Le forme in rame le faceva costruire a Ottorino Barato & Figli di Vicenza. (Ottorino = padre di Luigi Barato)

Romana Valenti, smaltista con uno stile simile a quello di De Poli.

Luciana Giuriato (Este, 1952), ceramista, architetto e docente ha appreso l'arte dello smalto da Paolo de Poli, uno dei più importanti smaltisti italiani del Novecento. Lasciato l'atelier del Maestro, ha continuato esperimenti e crea un universo fantastico di oggetti unici, ritagliati da lastre di rame e argento, modellati con le proprie mani e dipinte con smalto fuso a 800°C. 

Luigi Barato è un maestro d’arte ed esperto di lavorazione del rame e dello smalto. La sua famiglia ha una lunghissima tradizione nella lavorazione del rame. Barato ha collaborato con nomi d’eccellenza del Novecento come il maestro Paolo de Poli e l’architetto-designer Gio Ponti. Oggi è vicedirettore della Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza, dove è docente di smalto a fuoco su metallo

LA SCUOLA DEL "SELVATICO" A PADOVA

La Scuola Pietro Selvatico, le cui radici affondano nel lontano 1867 e nasce in seguito alla necessità di «colmare la distanza tra formazione pratica e conoscenza teorica nell’ambito dell’artigianato». Ospitata nella sede dell’ex macello di Giuseppe Jappelli (1818-19), diventa nel 1910 Regia Scuola Pietro Selvatico per le Arti decorative e industriali. Nel 1920 nasce il settore Oreficeria, fondato dal rinomato maestro di sbalzo e cesello Cornelio Ghiretti (La Villa di Basilicagoiano Parma 1891 - Milano 1934) che fu insegnante al Selvatico fino al 1924 e insegnò anche al De Poli. In seguito il corso è stato portato avanti dal fiumano Prospero Battestin dal 1925 al 1928, e dal veneziano Giuseppe Guzan dal 1929 al 1944. Fra i diplomati di questo primo periodo che si sono distinti per la loro produzione artistica si ricordano Giovanni Vianello (1873-1926), Giuseppe Nicolò Pio Cecchetto (1876-1951), Luigi Strazzabosco (1895-1985), Remigio Lazzaro (1904-1996), Antonio Zancanaro (1906-1985) e Fulvio Pendini (1907-1975).  Dal 1944 a Giuseppe Guzan succede Mario Pinton.

Mario Pinton. Padova 1919-2008, figlio di Albano orafo, già studente e poi docente e preside del “Selvatico”, Mario Pinton è stato anche una delle “anime” del laboratorio “Atelier des Orfèvres”, fondato a Padova e successivamente operativo a Longarone, in provincia di Belluno. Durante la sua prolifica carriera di artista-docente, il Pinton ha formato numerosi studenti, spingendoli alla realizzazione di gioielli unici, preferendo concentrarsi sull'espressione artistica anziché sulla produzione seriale.

- Pietro Rossato. Diplomato nell'Istituto nel 1926, insegna al Selvatico nel laboratorio di Cesello e sbalzo dagli Anni Sessanta fino agli Anni Ottanta.

- Licinio Ferrara. Ha conseguito il diploma di Maestro d’Arte per il cesello e lo sbalzo presso l’Istituto P. Selvatico di Padova e ha insegnato in vari istituti d’arte a Forlì, Alghero, Chieti e Padova. Ha avuto anni d’esperienza nella produzione di smalti d’arte su rame e acciaio presso un’azienda privata. Con le sue opere cerca di realizzare uno smalto “emozionale” dove anche un’imperfezione contribuisca al risultato.

- Giuseppe "Pino" Pin (1946-). E' nato a Piazzola sul Brenta il 12 agosto 1946. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del maestro Alberto Viani, e all’Accademia di Brera a Milano ha frequentato i corsi di pittura e il corso di storia dell’arte di Guido Ballo. Ha iniziato la sua carriera nel 1976 a Vicenza, con numerosi altri scultori e pittori esponendo con il gruppo denominato Arti Visive. Ha insegnato progettazione all’Istituto Statale d’Arte di Padova “P. Selvatico” e tiene corsi di lettura dell’opera d’arte per diversi enti e corsi di formazione sul design. Attualmente è anche il curatore della Rassegna Biennale di Scultura “In Acqua e in Piazza e in Aria”, giunta alla sua 3a edizione, in cui vengono esposte opere di artisti nazionali e internazionali nel centro storico di Piazzola sul Brenta. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Celeste Gallinaro (1937-1993). Nasce a Carpanedo di Albignasego nel 1937, secondo di otto figli. Studia e si diploma presso istituto d’arte Selvatico di Padova, dove troverà e coltiverà la passione e la maestria per la lavorazione dei metalli, come l’incisione ad acqua forte e il cesello a sbalzo. Nel 1962 apre ad Albignasego “Gallinaro Oggettistica – articoli da regalo” vere opere fatte a mano: icone, immagini sacre, tabernacoli, e oggettistica per la casa. Opere d’arte artigianale che per qualità e pregio ottengono diversi premi e riconoscimenti. Tra questi i due viaggi in America quale rappresentante dell’artigiano italiano all’estero. La sua arte lo vede impegnato in mostre e insegnamenti pratici in diverse scuole del nostro territorio.

LA SCUOLA ORAFA PADOVANA era composta da: - Francesco Pavan.- Giampaolo Babetto.- Diego Piazza+.- Annamaria Zanella.- Stefano Marchetti.- Graziano Visintin.- Alberto Zorzi.- Mariarosa Franzin. Tutti questi sono stati insegnamti al "P.Selvatico"

LA SCUOLA DI TRENTO

Tra il 1960 e il 1970, lo smaltista pesarese Baldassarri (vedi sotto nella sezione LA SCUOLA DI PESARO) diventa insegnante al "A. Vittoria" di Trento, dove fonda una sua tradizione di smaltatura artistica.

Giulio Gottardi, legato all'Istituto d'Arte di Trento, autore nel 1970 di un San Francesco in rame sbalzato e smaltato.

- Inge Lanznaster, Ha studiato presso la Scuola Artistica di Trento, nella sezione smalti e metalli.
Le sue specialità artistiche sono la realizzazione di targhe per la casa e per l'esterno, e di bigiotteria artistica. Vive e lavora a Vattaro, in provincia di Trento, e s'interessa di atelier e mercatini artigianali. è membro del C.K.I. dal 2010.

- Alessandra Malfatti. Allieva di Visintin e Franzin al P. Selvatico, si è perfezionata al Vittoria di Trento.

LA SCUOLA DI CASTELMASSA

Enzo Ciorba (Viterbo, 1917- Castelmassa,1972). Grande smaltista e fondatore di un laboratorio di oreficeria e smaltatura artistica presso la scuola d'arte di Castelmassa (1955-1980), formerà importanti artisti, ad esempio Brunelli (vedi sotto) e Pelliciari.

Nino Brunelli (Castelnovo Bariano, 1933 - Castelmassa 2009). Il principale allievo ed erede artistico di Enzo Ciorba, ha guidato la "scuola" di Castelmassa dopo la scomparsa del maestro.

LA SCUOLA DI BOLZANO

- May Hofer (1896 - 2000) polacca di Chybi (Cracovia), si trasferisce a Pola e poi a Vienna.  Nel 1919 si sposa con l'artista Anton Hofer e si stabilisce a Bolzano. Dopo la seconda guerra mondiale ritorna a Vienna e apprende l'arte dello smalto russo a rete da Marika Nedbal-Dolnizka. Sarà famosa per i suoi quadri intessuti. Muore a Bolzano a 104 anni.

- Loris Cavallari. Discendente da una famiglia d’artisti, nasce a Bolzano nel 1961. Si diploma geometra nel 1980. Nel 1982 frequenta corsi di grafica e disegno presso l’Associazione degli Artisti di Bolzano. Dopo una prima fase da autodidatta iniziata nel 1984 in cui sperimenta diverse tecniche e diversi materiali, nel 1985 inizia ad apprendere dall’artista Eliana Ferrari la tecnica dell’assemblaggio di vetrate con la quale nel 1989 realizza due vetrate per il monastero del “Divin Lavoratore” di Modena. Dal 1988 frequenta l’atelier dell’artista May Hofer sotto la cui guida si perfeziona e da cui apprende la tecnica dello smalto a fuoco su rame e retinato.

ALTRI ARTISTI E SCUOLE

Molti artisti, pittori e/o scultori subiscono il fascino della smaltatura e vi si cimentano con alcune opere:  Francesco Fedeli (1911-1998), milanese, famoso come corrispondente e pittore di guerra.

Lanfranco Fenaroli, (Bergamo, 1942-2009) fu scultore, pittore e smaltatore di buone capacità realizzando smalti moderni di grandi dimensioni e volti tradizionali con forti espressioni.

Cosimo Corvaglia, (1948-2004) docente dell'Istituto d'arte di Poggiardo, realizzerà con gli alunni una eccezionale Via Crucis, per la cui realizzazione abbandonata la tecnica dell'incisione, utilizzerà un cloisonnè moderno per formare15 pannelli di grandi dimensioni (50x50 cm). Dal 1997 questa Via Crucis è esposta nella cattedrale di Otranto.

A Pesaro, l'Istituto d'Arte Ferruccio Mengaroni, nel primo dopoguerra con gli artisti docenti Giuliano Vangi (dal '54 al '60), e Vladimiro Vannini, (dal '52 al '90) sotto la direzione (dal '59 al '76) del pittore pisano Ferri Ferruccio, (1911 - 1989), si formano numerosi e validissimi artisti, tra cui Giuseppe Pagani, Renato Bertini, Ferruccio Marchetti, Bruno Bruni oltre a Eliseo Mattiacci(scultore di fama mondiale). Gli smaltatori più conosciutii sono i seguenti:

Franco Bucci (1933-2002), maestro d'arte nel 53 all'istituto Mengaroni, allievo di Vladimiro Vannini, rimane insegnante dal 54 al 68, Nel 54 fonda Mastro 3 con Vladimiro Vannini e Paolo Sgarzini e poi Aldo Jacomucci, Mastro 3 sarà uno dei primi Atelier in Italia a produrre oggetti smaltati. Nel 61 apre il laboratorio di Pesaro con Nanni Giovanbattista Valentini, Filippo Doppioni, Roberto Pieraccini. Vi produsse rame smaltato e ceramica; si scioglierà nel 66. Bucci è da considerrsi il capostipite di una generazione copiosa e fertile, intorno al 1970 abbandana lo smalto per la ceramica.

Franco Bastianelli (1940) ricercatore come il Bucci, inizia come abile sbalzatore. Con altri (Jacomucci) apre nel 60 lo Studio Laurana, (nome di un architetto del 1400). Nel 63 il primo ministro libico commissiona una cupola in oro e smalti, ampia 108 m2 e senza sostegni, poichè il laboratorio era piccolo, il committente stacca un assegno per ampliare il locale (?). Dopo il diploma soggiornerà i diversi paesi europei per studiare gli smalti più famosi. Incontrerà Nanni Valentini che sarà per lui amico e maestro. Nel 1962 sviluppa nel suo laboratorio una gamma completa di smalti per rame. Realizzerà anche nolti gioielli smaltati Prima esposizione nel 59 ad Ancona da qui in poi esporrà in tutta Europa e nel mondo, vincendo numerosissimi premi. Nel 1982 riceve la laurea honoris causa dalla Petrarca University di Los Angeles. Una sua scultura "Maternità" viene acquistata per il logo della linea di prodotti Infasil dalla Procter&Gamble. Nel 2006 approda definitivamente alla scultura.

Marcello Baldassarri, (1941) grande smaltatore artigian-artista, allievo di Vladimiro Vannini, subito dopo il diploma insegna a Trento, dove collabora con Enzo Sarti e fonda un laboratorio dedicato alla smaltatura (i due nella foto con altri tre docenti di Trento). Fonda lo studio Mastro 2. Dopo 11 anni torna ad insegnare al Mengaroni  di Pesaro, fino alla pensione. Sarà uno dei 3 artefici della costruzione della grande cupola smaltata per il primo ministro libico. Gli altri due sono Ubaldo Cinciarini per gli sbalzi, e per il progetto Aldo Jacomucci. Bastianelli ne diventa il capo commessa.

Romolo Verzolini (1939), un altro allievo dell'Istituto Mengaroni di Pesaro, la cui azienda ERREVI è tuttora in attività grazie alla dedizione dei figli Renzo e Roberto.

Altri esponenti importanti del Mengaroni sono Ubaldo Cinciarini, smaltista e grande sbalzatore che apre Lo studio Cellini, sempre a Pesaro, e Aldo Jacomucci, esperto in smaltatura e tecnologia dello smalto, affianca con grande competenza il Bucci e il Bastianelli nelle loro botteghe.

Leonardo Gristina (Prinzi 1915 - Catania 1998), religioso domenicano catanese e artista smaltatore. Non solo arte sacra. Nel 67 espone a Milano e negli nanni 80 viene intervistato dalla Rai Regione Sicilia.

Molti collaboreranno con architetti-designer di fama come Gio Ponti (1891-1979) Ettore Sottsass (1917-2007) o Arnaldo Pomodoro (1928) che a loro chiederanno di realizzare oggetti con la luminosità e pereziosità degli smalti.

Fra gli altri artisti dello smalto, ricordiamo:

- Giampiero Stella (1934) di Agrate Conturbia, orafo di professione, realizza col Maré alcune medaglie e impara a smaltare, ha perfezionato un metodo che ha chiamato MoSma (mosaico-smalto) con cottura alla fiamma al posto del forno. Con questo metodo si possono eseguire opere di grandi dimensioni.

- Roberto Guidi, artista pisano ed ex docente di cesello e sbalzo presso l''Istituto d'Arte di Volterra fino al 1997.

- GI.ON Recanati, laboratorio operativo a Macerata negli anni Sessanta (fonte: AA.VV., Artigianato Artistico Italiano, Tipografia Giuntina, Firenze, 1968, pg. 215).

- Opificio delle pietre dure di Firenze (fonte: AA.VV., Artigianato Artistico Italiano, Tipografia Giuntina, Firenze, 1968, pg. 215).

- Marco Pedini di Pesaro, operativo negli anni Sessanta (fonte: AA.VV., Artigianato Artistico Italiano, Tipografia Giuntina, Firenze, 1968, pg. 215).

Salimbeni s.n.c. (1891-): azienda fiorentina specializzata in argenteria smaltata ispirata ai guilloché di Fabergé, agli oggetti d'arte dell'età imperiale russa e ai lavori orafi di Benvenuto Cellini. Fondata a Firenze dal tedesco Ernesto Otto Abele e interamente in mano ad artigiani-imprenditori fiorentini dalla prima guerra mondiale con il nome "Lotti, Naldi &C.", dal 1936 diventa una realtà a socio unico sotto Dino Naldi, poi il genero Renato Salimbeni e, dal 1973, dai figli Franco e Giorgio.

- Metal-Art e scuola abruzzese. La scuola di Sulmona nasce dalla volontà di Michele De Santis, formatosi in oreficeria a Roma, che insegnò all’Istituto d’Arte ad una nuova generazione di artisti abruzzesi attivi tra l’altro anche nei vicini Comuni di Pescocostanzo e di Scanno. Nel 1958, Augusto De Santis, fratello di Michele, e i due colleghi Antonio Tirabassi e Giuseppe Salomone fondano METAL-ARTE, bottega artigiana per la lavorazione del rame. La loro attività si concentra soprattutto su articoli d’arredamento di design in smaltatura su rame, di cui il Museo ArTchivio ospita un pezzo rappresentativo. Nel 1987, alla chiusura dell’esperienza Metal-Arte, Augusto continua da solo l’attività fino alla chiusura definitiva.

- Da segnalare anche due curiosi casi di pittori che si sono cimentati almeno una volta nella smaltatura. Il primo è Giuseppe Capogrossi (1900-1972), di cui è stato ritrovato un vaso in smalto a fuoco con i suoi simboli a forma di forchetta o tridente e la firma dell'autore.  Il secondo caso è quello di Aldo Raimondi (1902-1997), celebre per i suoi acquerelli, che aveva insegnato a Brera in contemporanea con il collega Carlo Carrà, noto per il suo apprezzamento nei confronti dei grandi smaltisti come Guidi; di questo pittore abbiamo ritrovato un piccolo quadro su rame smaltato, recante in bella vista la sua caratteristica firma. Non sappiamo se questi due celebri artisti romani abbiano realizzato questi oggetti da sé o se li abbiano solo disegnati e poi realizzati tramite le mani più esperte di uno smaltista professionista, né tantomeno se si tratti di esemplari unici o si siano cimentati altre volte nella smaltatura a fuoco; ciononostante, rimangono evidenti tracce di come questi pittori non siano rimasti immuni al fascino dello smalto a fuoco.

Verso la fine del secolo si affermano Orlando Sparaventi di Pesaro ma insegnante a Parabita (LE), ultimo allievo del Bucci, Ennio Piero Cestonaro di Vicenza. In Monza Brianza operano la scultrice Luisa Marzatico e la giovane Micaela Doni. Miranda Rognoni, (1927 - 2008) presidentessa del C.K.I. Italia, oltre alle capacità artistiche ha avuto il merito di aver fatto incontrare tra loro i migliori artisti italiani, e di aver avviato moltissimi giovani allo smalto. La "Bottega dello smalto", un laboratorio fondato da Suor Teresa Valsecchi, (1935-2014) nel Liceo delle Suore del Preziosissimo Sangue a Monza. Dove si continua a trasmette ancora oggi e con grande passione, i fondamenti della smaltatura a studenti, dilettanti, e artisti.